Segnali stradaliIl segnale stradale è un dispositivo fisso o mobile, posto ben visibile per gli utenti della strada, che indica un pericolo, un avvertimento, un divieto, una prescrizione o, genericamente, una indicazione. La segnaletica stradale è regolata dalle Leggi Nazionali (i segnali variano a seconda del Paese) e costruita con l’impiego di materiali tecnologicamente sofisticati, affinché possano essere riconoscibili, ben visibili anche in condizioni avverse, resistenti alle intemperie, difficilmente vandalizzabili, etc.La segnaletica stradale nasce con le strade: il famoso detto “Tutte le strade portano a Roma” è legato, infatti, all’uso delle pietre miliari ai bordi della carreggiata per indicare la distanza dall’inizio della strada, che convenzionalmente era sempre la città di Roma.Dall'inizio del secolo scorso ad oggi ci sono state continue evoluzioni; al giorno d'oggi i segnali stradali possono essere catalogati in:• segnaleticaverticale;• segnaleticaorizzontale;• segnaleticaluminosa;• segnaleticacomplementare;• segnaleticamanuale.
Segnaletica verticaleTutto nasce dal turismo: in Italia è, infatti, il Touring Club Italiano il primo Ente a stanziare dei fondi per la posa in opera dei primi 100 pali di segnalazione verticale. È con il congresso internazionale del 1898 in Lussemburgo che si iniziò ad uniformare la cartellonistica per ragioni di leggibilità da parte di tutti, turisti e analfabeti.Gli attuali segnali stradali verticali italiani sono regolati dal «Nuovo codice della strada» (d. lgs. nº 285 del 1992) e si dividono in 4 categorie principali:
• segnali di pericolo;• segnali di prescrizione;• segnali di indicazione;• pannelli integrativi.
In Europa vige la forma triangolare equilatera (lato 90 cm o 60 cm) per i segnali di pericolo, circolare (diametro 60 cm o 40 cm) per quelli di obbligo e di divieto, rettangolare o quadrata per quelli di indicazione. I colori sono: il bianco per il fondo e il rosso per il bordo nei segnali di pericolo o di divieto; il blu per il fondo e il bianco per i simboli nei segnali di obbligo o di indicazione. Mentre nei paesi europei si usano simboli, in quelli americani si usano scritte, forse anche per la maggiore brevità delle parole da adottare.I segnali verticali sono costituiti normalmente da dischi di lamiera stampata, con piegatura dei bordi ad angolo retto o a scatola per rinforzo. Il materiale grezzo viene fosfatizzato, stuccato e verniciato a fuoco in due tempi (antiruggine e finitura con smalti sintetici). I materiali rifrangenti sono applicati sotto vuoto ed a caldo con uno speciale apparecchio pneumatico. I dischi sono sostenuti da mensole o da piantane semplici e doppie.Altro elemento fondamentale da considerare è il tempo di risposta da parte dell’utente: il segnale cioè deve essere disposto in modo da consentire al conducente la possibilità di rispettarlo.
Sistemi di sicurezzaI sistemi di sicurezza dei veicoli su strada sono catalogati in due grandi famiglie: sicurezza passiva e sicurezza attiva. Appartengono alla prima classe i dispositivi che hanno lo scopo di diminuire le conseguenze negative dell'incidente una volta verificato. In particolare, hanno il compito di gestire l'energia cinetica posseduta dai corpi degli occupanti il veicolo, in modo da moderare l’urto esterno o interno al veicolo. Secondo tale definizione, rientrano in questa classe dispositivi quali:• le cinture di sicurezza;• i poggiatesta; • gli airbag;• i dispositivi di ritenuta per bambini.Gli stessi materiali con cui il veicolo è costruito sono uno strumento efficace di sicurezza passiva, se caratterizzati da proprietà di elasticità, indeformabilità, robustezza. Tali prestazioni sono testate dal programma Euro-NCAP, attraverso appositi crash-test condotti a 64 hm/h contro barriere deformabili, nonché prove di urto laterale o a bassa velocità.I dispositivi di prevenzione dell’incidente stradale attengono, invece, alla classe dei sistemi di sicurezza attiva, ad esempio:• il sistema antibloccaggio delle ruote (ABS);• gli apparati per la regolazione della frenata e della stabilità (ASR, BAS, CBC, EBD, ESC, etc.)• i moderni sistemi elettronici di rilevazione della stanchezza, alterazione, o per la gestione remota degli smartphone.Secondo la definizione, rientrano nella categoria dei dispositivi per la sicurezza attiva i freni, le luci, lo sterzo, i pneumatici, i tergicristalli, per esteso anche la segnaletica stradale.
Sistemi elettroniciCon l’evoluzione dell’elettronica applicata ai veicoli (c.d. auto motive), si sono sviluppati una serie di dispositivi di sicurezza attiva, sempre più “intelligenti”, in grado di “interpretare” segnali provenienti sia dal veicolo, sia dal conducente. Alcuni di essi sono già in produzione e applicati agli autoveicoli in commercio, altri, invece, si basano si tecnologie ancora prototipali o in fase di test.I sistemi anti collisione possono rilevare la presenza di ostacoli o di altri veicoli in avvicinamento. Tra quelli in fase di sperimentazione, vi sono dispositivi basati su radar montati in testa al veicolo e un’antenna di ricezione del segnale.I sistemi di rilevazione automatica delle condizioni psico-fisiche dei conducenti, in fase di sperimentazione avanzata, attraverso una fitta rete di sensori applicati nel veicolo, individuano alcuni tratti fisici caratteristici del conducente e sono in grado di rilevarne le alterazioni (sonnolenza, ubriachezza, etc). Altre tipologie di sistemi mirano a definire dei "modelli comportamentali standard", al di fuori dei quali si sospettano condizioni alterate (es. velocità eccessiva o troppo costante, ondeggiamenti dello sterzo, avvicinamenti pericolosi ad altri veicoli o ai bordi della carreggiata, etc.).Con l’avvento degli smartphone e l’esigenza sempre più diffusa di essere sempre connessi e disponibili, sono stati implementati una serie di “gadget” ultratecnologici che comunicano tra loro, raccolgono informazioni via web e le elaborano mettendole a disposizione di chi è alla guida e dei passeggeri. Il tutto con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e confort a bordo, oltre a fornire una serie di informazioni e servizi utili, come ad esempio il meteo, la viabilità, etc. Integrati sempre più con smartphone e tablet questi dispositivi sono in grado di chiamare i soccorsi in caso di emergenza, controllare la vettura da remoto (anche grazie a sensori e telecamere), effettuare autodiagnosi, analizzare biometrie e algoritmi, oltre, più banalmente, ad attivare il navigatore satellitare segnalando traffico, pericoli, autovelox o lavori lungo il percorso. In parole povere permettono di avere a disposizione un vero e proprio assistente personale e sono interconnessi tra loro con tutti i sistemi di sicurezza di bordo, quali la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo, il dispositivo di parcheggio automatico, il mantenimento di corsia e, non ultimo, il rilevamento della stanchezza del conducente.
Segnaletica orizzontaleSi intende per “segnaletica orizzontale” tuttele strisce e le scritte che si incontrano sulla strada o sui bordi di essa, con funzione di regolamentazione della circolazione di veicoli e persone. Si è diffusa solo recentemente, dai primi studi effettuati all'inizio del XIX secolo, insieme con il progresso nelle pavimentazioni stradali e nelle vernici. I segni sulla carreggiata sono sempre nel cono di vista del conducente, quindi non solo colpiscono maggiormente l'attenzione ma rimangono visibili più a lungo. La segnaletica orizzontale è subordinata alle restanti forme di segnaletica (verticale, luminosa e manuale degli agenti del traffico).La segnaletica orizzontale più evidente e più nota fina dall’infanzia è l'attraversamento pedonale, della tipologia delle “strisce traversali”, talvolta inserita in una banda trasversale rossa o blu per renderla ancor più visibile (in realtà il colore di più alto contrasto è il nero). Altre strisce trasversali sono quelle per indicare l’arresto.La segnaletica posta al centro della carreggiata afferisce alla categoria delle “strisce longitudinali”, che possono essere tratteggiata o continua, semplice e doppia; sono solitamente chiamate “strisce di mezzeria”.Altre segnalazioni longitudinali sono di colore giallo che possono esserecontinue, per delimitare la parte di carreggiata destinata alla circolazione di particolari categorie di veicoli (es. biciclette) o discontinue, per delimitare il margine della strada principale e zone destinate alla fermata di autobus. Si adottano infine strisce azzurre, bianche, gialle o rosaper delimitare zone destinate al parcheggio dei veicoli.Sempre più frequenti sono le informazioni scritte direttamente sull'asfalto, come quelle per le corsie Telepass o forme di pagamento veloce del pedaggio.La segnaletica orizzontaleè tracciata medianti vernici o altri materiali di pari efficienza che debbono avere caratteristiche tali da risultare nettamente visibili sia di giorno sia di notte. Nelle strade extraurbane è necessario inoltre che le vernici siano rifrangenti, mentre ciò non è indispensabile nelle strade urbane. Altri requisiti importanti sono la velocità di essiccazione e la resistenza all'usura.
Segnaletica luminosaLe fonti principali di segnaletica luminosa sono i semafori. I colori (verde, rosso, giallo) sono universalmente riconosciuti, mentre la forma delle lanterne e la sequenza dei colori variano di nazione in nazione.Sono detti semafori di protezione, in genere a luce unica (giallo lampeggiante), quelli destinati a richiamare l'attenzione degli utenti della strada. I semafori di distribuzione, a più luci fisse di colore diverso, sono usati allorquando, per mancanza di spazio in relazione al volume della circolazione, è necessario assegnare lo spazio disponibile alternativamente alle varie correnti di traffico. Le lenti normalmente usate hanno il diametro di circa 20 cm, le lampade hanno potenza di circa 25 watt per la luce gialla e di 30 watt per la luce rossa. Poiché i semafori debbono funzionare sia di giorno sia di notte, occorre determinare con molta accuratezza le efficienze luminose, allo scopo di avere una sufficiente luminosità diurna e di evitare l'abbagliamento notturno.La posizione del semaforo è assai importante: infatti il semaforo centrale, posto cioè al centro di un incrocio, può presentare il difetto di non essere facilmente visibile dai conducenti di autovetture, specie se l'area dell'incrocio è ridotta, mentre quelli posti su pali, lateralmente alla strada, possono venire occultati da veicoli pesanti e quindi alti. Si può ovviare a tale inconveniente arretrando opportunamente la linea di arresto o disponendo tali semafori su isole direzionali per comandare movimenti specifici. Comunque, i semafori installati al centro dell'incrocio (sospesi) debbono avere il bordo inferiore della luce più bassa ad altezza da terra variabile da 4,50 m a 5,50 m; quelli su pali da 2 m a 3 m.I semafori possono comandare tutte o parte delle correnti, sia veicolari sia pedonali, relative a ciascun ramo dell'incrocio. Nel primo caso, la luce verde dà via libera a tutti i veicoli: questi possono quindi compiere tutte le manovre consentite (di norma: proseguire, svoltare a destra o a sinistra). Nel secondo caso si possono comandare separatamente le varie manovre, aggiungendo altre luci costituite da frecce verdi rivolte verso la direzione consentita: ne consegue la necessità che i veicoli siano incanalati e preselezionati. Normalmente si aggiungono, lateralmente alla luce verde, le frecce per la svolta a destra o a sinistra, mentre la freccia che indica "proseguire diritto" è posta sotto la luce verde normale.La sequenza dei varî colori e il loro tempo di permanenza sono strettamente connessi con le caratteristiche geometriche dell'incrocio e con il volume delle varie correnti, e sono comandate da meccanismi automatici che ripetono periodicamente la sequenza prescelta (ciclo). Vi è la possibilità, negli impianti più usati, di variare la lunghezza del ciclo e la sua ripartizione in fasi, nonché di sincronizzare più semafori di uno stesso itinerario.L'impiego dei semafori richiede particolari accorgimenti di calcolo e una perfetta conoscenza delle caratteristiche della circolazione dei veicoli e dei pedoni. Recentemente sono stati impiegati impianti semaforici assai complessi nei quali il comando delle luci è automaticamente provocato dall'accumulo dei veicoli che provengono da ciascuna direzione. Si è anche tentato, con buon esito, di centralizzare un gran numero di impianti del genere, coordinandoli con una calcolatrice elettronica in modo da indirizzare le varie correnti sul percorso più sgombro.Altra segnaletica luminosa è costituita da pannelli luminosi, posti solitamente in alto sopra la carreggiata, appoggiati ai cavalcavia o montati su appositi sostegni, con funzioni primarie di informazione.I casi preponderanti sono quelli che indicano, in autostrada, le possibilità di code da traffico intenso o le chiusure dei caselli. In caso non ci siano anomalie da segnalare vengono invece utilizzati per ricordare agli automobilisti le regole del Codice della strada o per invitarli ad una guida prudente. Tali segnali possono essere fissati sul tetto o sul posteriore di autoveicoli specifici per indicare ostacoli mobili quali code per incidenti stradali oppure per segnalare la presenza di lavori in corso.
Segnaletica complementareLa segnaletica complementare è composta principalmente da delineatori di margine e di curva e può essere composta da un unico segnale o da diversi moduli. Serve ad evidenziare a distanza tratti particolarmente sensibili e pericolosi del tracciato stradale, quali curve, punti critici, ostacoli, etc.
Segnali manualiI segnali manuali sono quelli che vengono effettuati dagli agenti preposti al traffico disponendo le braccia in posizioni prestabilite: le braccia distese orizzontalmente in direzione normale a quella di marcia vietano il passaggio; lo consentono se distese in direzione parallela. Un braccio alzato verticalmente ha il valore della luce gialla nei semafori tricolori.
Sostanze stupefacentiIl termine “droga”, deriva probabilmente dall'olandese droogo dal tedesco trote (secco). In farmacologia, si dice di ogni prodotto naturale, vegetale o animale, contenente uno o più principi attivi (alcaloidi, glicosidi, saponine, oli essenziali, sostanze amare, purgative, aromatiche ecc.) che, opportunamente preparato e conservato, trova indicazioni terapeutiche o sperimentali. Nel linguaggio corrente viene chiamata droga qualsiasi sostanza capace di modificare temporaneamente lo stato di coscienza o comunque lo stato psichico dell’individuo; rientrano pertanto fra le droghe gli stupefacenti, gli allucinogeni, i barbiturici e gli altri psicostimolanti, nonché alcune sostanze atte ad aumentare le energie e il rendimento fisico, soprattutto nelle competizioni sportive. In tale quadro il termine droga è molto generico poiché comprende sostanze con proprietà diversissime e spesso indica in senso restrittivo composti esclusi per legge dal prontuario farmaceutico quali l’eroina, la cocaina, l’LSD. Solitamente si fa distinzione tra “leggere” e “pesanti” , fondata soprattutto sulla considerazione dei danni che possono produrre sull’organismo di chi ne fa uso, e sulla condizione di dipendenza che esse tendono a indurre. Le droghe, utilizzate per gli scopi più disparati fin dall’antichità, diventano un pesante problema medico-sociale intorno alla metà del XIX secolo. Vi concorrono, con la migliore comprensione delle conseguenze patologiche della tossicomania, diversi fattori di ordine economico, sociale, culturale e terapeutico che tendono a dilatarne l'abuso. L'impiego incontrollato di morfinici tra i veterani delle molte guerre, la volgarizzazione della psicoanalisi e della psicosomatica (abuso di ipnotici e poi di tranquillizzanti), le tensioni sociali ed economiche delle due guerre mondiali, il proibizionismo americano (solventi, cocaina), la pratica del doping (anfetamine), la moda delle cure dimagranti (anoressizzanti, psicostimolanti) e, intorno agli anni Sessanta, lo sperimentalismo e il rifiuto di tradizionali regole di vita promossi da alcune comunità giovanili (hippies, blousons noires, teddy boys, ecc.) e da certi campus universitari che favoriscono l'esplosione dell'uso di anfetaminici o di allucinogeni a scopo psichedelico. La legge italiana effettua una distinzione tra "sostanze psicotrope" e "sostanze stupefacenti". Sostanze utilizzate in medicina come antidepressivi, ansiolitici, sonniferi o stimolanti come caffeina e nicotina sono sostanze psicotrope, ma il termine stupefacente viene correttamente riservato alle sostanze incluse nella tabella I della legge n. 685 del 22 dicembre 1975. tabella I Sostanze stupefacenti:• Oppio e derivati• Alcaloidi derivati dalle foglie di coca• anfetamine• ogni altra sostanza che abbia effetti sul sistema nervoso centrale e determini dipendenza fisica o psichica uguale o superiore a quelle precedentemente indicate;• gliindolici, e i derivati feniletilamminici, che abbiano effetti allucinogeni o che possano provocare distorsioni sensoriali• tetraidrocannabinolo e analoghi• ogni altra sostanza naturale o sintetica che possa provocare allucinazioni o gravi distorsioni sensoriali tabella II derivati della cannabis indica, escluso il tetraidrocannabino tabella III barbiturici che abbiano notevole capacità di indurre dipendenza fisica e/o psichica (esclusi quindi i barbiturici usati come antiepilettici e quelli usati in anestesia generale). tabella IV sostanze di corrente impiego terapeutico in grado di indurre dipendenza fisica o psichica di intensità e gravità minori di quelli prodotti dalle sostanze elencate nelle tabelle I e III tabella V preparazioni contenenti le sostanze delle tabelle precedenti, ma in quantità tale o preparate in modo tale che non siano in grado di indurre abuso tabella VI prodotti ad azione ansiolitica, antidepressiva o psicostimolante che possono dar luogo al pericolo di abuso e alla possibilità di farmacodipendenza Il materiale usato e le modalità di somministrazione seguite variano con il tipo di droga: fumo, annusa mento, endovenoso, orale, rettale, etc,Nel glossario diffuso in Italia ricorrono alcuni termini come "fumo" (fumo della marihuana) o “maria” o “mary" (marihuana); l'hashish di varia provenienza e la marihuana sono indicati come "erba"; l'LSD come "acido". L'anfetamina è nota come "speed"; la mescalina è indicata come "mesca". Con riguardo alle forme di somministrazione, la "busta" corrisponde a una dose di eroina. Sinonimi d'iniezione di droga (specie di eroina) sono "pera", "buco", "fix"; la frode nella confezione di una droga è "la suola" o "suolata". Quanto alla qualità della d., il brown sugar è l'eroina pura (tipo IV) di provenienza orientale mentre la bianca è meno pura e di provenienza marsigliese. Le sigarette di tabacco e marihuana preparate con una sola cartina sono indicate come "spino" o "spinello". Anche nel glossario italiano sono penetrate espressioni anglosassoni come high e flash per indicare gli effetti dei morfinici per via endovenosa; trip (viaggio) è l'esperienza psichedelica con LSD e altri allucinogeni; il down indica l'euforia da rilassamento e atassia, da ipnotici o postuma dopo psicostimolanti; la "ruota", la sindrome di astinenza.
Sanzioni previste - sostanze stupefacentiMettersi alla guida di un qualsiasi veicolo (auto, moto, bicicletta, ...) in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti è un reato di competenza del Tribunale Ordinario.Lo stabilisce l'articolo 187 del Codice della strada, che prevede in via generale:• ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 (aumentata da un terzo alla metà quando il reato è commesso dopo le ore 22,00 e prima delle ore 07,00);• l'arresto da 6 mesi ad 1 anno;• sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni e la perdita di 10 punti.Per i conducenti minori di 21 anni e/o professionali e/o neopatentati, è previsto :• ammenda da euro 2.000 a euro 8.000 (aumentata da un terzo alla metà quando il reato è commesso dopo le ore 22,00 e prima delle ore 07,00);• l'arresto da 8 a 18 mesi;• sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 16 a 36 mesi e la perdita di 10 punti.La patente viene revocata quando la violazione è commessa:• più volte nel corso di un triennio;• dal conducente di un autobus;• alla guida di un veicolo avente massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate o di complessi di veicoli;• da conducenti minori di 21 anni;• da neopatentati (patente di guida conseguita da meno di 3 anni).Con la sentenza di condanna è sempre disposta la confisca del veicolo, salvo che esso appartenga a persona estranea al reato. Se il conducente che guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti causa un incidente stradale le pene vengono raddoppiate. Il rifiuto dell'accertamento è un reato, punito con:• ammenda da euro 1.500 a euro 6.000;• arresto da 6 mesi a 1 anno;• sospensione della patente di guida da 6 mesi a 2 anni;• la confisca del veicolo, salvo che appartenga a persona estranea al reato.Per la costituzione di un fondo contro l'incidentalità notturna, l'art. 6 bis del Decreto Legge n. 117/2007 e modificato dalla legge n. 160 del 2/10/2007, ha introdotto un'ulteriore sanzione amministrativa di 200 euro per le violazioni commesse dopo le ore 20 e prima delle ore 7 (cosiddette ore notturne).
Sanzioni previste - alcoliciDal punto di vista legale in Italia i rapporti tra guida e assunzione di alcolici sono disciplinati dal Codice delle Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285 e successive modifiche) e, in particolare, dall’art. 186. In tale legge si dichiara che è vietato guidare in stato di ebbrezza successivamente all’uso di bevande alcoliche. La guida in stato di ebbrezza è determinata dalla presenza di una concentrazione di alcol nel sangue che si chiama alcolemia e che non deve essere superiore allo 0,5 g/l. La misurazione del tasso alcolico su strada viene effettuata attraverso uno strumento chiamato etilometro, che consente di analizzare l’aria alveolare nell’espirato e stampare il valore su un foglio di carta. La polizia stradale può effettuare test di screening su tutti i conducenti di veicoli tramite accertamenti non invasivi (effettuati solitamente con uno strumento più agevole dell’etilometro, che valuta indicativamente se il tasso alcolemico è al di sopra dello 0,5), gli accertamenti più approfonditi possono essere disposti direttamente in caso di incidente stradale o di indicatori di sospetto (alito alcolico, stato psico-fisico alterato). La guida in stato in stato di ebbrezza è un reato penale con sanzioni e provvedimenti sia di natura amministrativa che legale. Tali sanzioni sono più elevate se il guidatore in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, se è recidivo, se ha un’alcolemia molto elevata (> 1,5 g/l), se è il guidatore di un autobus o di autorimorchio.Elenchiamo di seguito le sanzioni e i provvedimenti dell’articolo 186 del Codice della Strada in materia di guida in stato di ebbrezza: ALCOLEMIA g/l SANZIONI E PROVVEDIMENTI SPECIFICHE >0,5 – 0,8 Ammenda: da 500 a 2000 € (aumentata se il reato è commesso tra le ore 22 e le ore 7)Sospensione patente: da 3 a 6 mesiVisita medica collegiale entro 2 mesi, per riscontro abuso alcolico abituale o alcoldipendenzaSospensione patente: in via cautelare, fino all’esito favorevole della visita medica Sospensione patente: raddoppiataPena raddoppiataFermo amministrativo del veicolo per 3 mesi (se di proprietà del guidatore) Se il guidatore non si sottopone a visita medica collegiale entro 2 mesiSe il veicolo appartiene a persona estraneaSe il guidatore in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale >0,8 – 1,5 Ammenda: da 800 a 3200 € (aumentata se reato commesso tra le ore 22 e le ore 7) Sospensione patente: da 6 a 12 mesiVisita medica collegiale entro 2 mesi, per riscontro abuso alcolico abituale o alcoldipendenzaArresto: fino a 6 mesiSospensione patente: in via cautelare, fino all’esito favorevole della visita medica specialisticaSospensione patente: raddoppiataPena raddoppiataFermo amministrativo del veicolo per 3 mesi(se di proprietà del guidatore) Se il guidatore non si sottopone a visita medica collegiale entro 2 mesiSe il veicolo appartiene a persona estraneaSe il guidatore in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale > 1,5 Ammenda: da 1500 a 6000 € (aumentata se reato è commesso tra le ore 22 e le ore 7)Sospensione patente: da 12 a 24 mesiVisita medica collegiale entro 2 mesi, per riscontro abuso alcolico abituale o alcoldipendenzaArresto: da 3 a 12 mesiSospensione patente: in via cautelare, fino all’esito favorevole della visita medica specialisticaSospensione patente: raddoppiataRevoca della patentePena raddoppiata Se il guidatore non si sottopone a visita medica collegiale entro 2 mesiSe il veicolo appartiene a persona estraneaSe il guidatore in stato di ebbrezza è recidivo nel biennio o conducente di autobus o autotrasportatore o ha provocato un incidente con esito mortaleSe il guidatore in stato di ebbrezzaprovoca un incidente stradale E’ importante sottolineare che chi rifiuta l’accertamento è punito analogamente a chi guida con alcolemia elevata (> 1,5 g/l).Nel luglio 2010 alla legge 186 è stata integrato l’articolo 186-bis che vieta l’assunzione di alcol a:• i conducenti di età inferiore a ventuno anni e i conducenti nei primi tre anni dal conseguimento della patente di guida di categoria B;• i conducenti che esercitano l’attività di trasporto di persone;• i conducenti che esercitano l’attività di trasporto di cose;• i conducenti di autoveicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, di autoveicoli trainanti un rimorchio che comporti una massa complessiva totale a pieno carico dei due veicoli superiore a 3,5 t, di autobus e di altri autoveicoli destinati al trasporto di persone il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, è superiore a otto, nonché di autoarticolati e di autosnodati.I conducenti sopracitati che vengono trovati con un tasso alcolemico superiore a zero e non superiore a 0,5 sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 155 a euro 624.Se invece tali conducenti vengono trovati con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 le sanzioni previste dall’articolo 186 aumentano di un terzo. Nel caso invece che il tasso alcolemico sia superiore a 0,8 le sanzioni aumentano da un terzo alla metà.Il conducente di età inferiore a diciotto anni, per il quale sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a zero e non superiore a 0,5 grammi per litro (g/l), non può conseguire la patente di guida di categoria B prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Il conducente di età inferiore a diciotto anni, per il quale sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi per litro (g/l), non può conseguire la patente di guida di categoria B prima del compimento del ventunesimo anno di età.Per quanto riguarda il certificato di idoneità alla guida di un ciclomotore (patentino) è applicata la stessa procedura relativa alla guida con patente.
Sistema Anti Bloccaggio - ABSIl più noto ed efficace sistema di sicurezza attiva in frenata è l’ABS (Anti Brake-locking System) o sistema Anti Bloccaggio. In frenata, il dispositivo impedisce il bloccaggio di una ruota mentre le altre ancora girano, evitando che il veicolo perdi stabilità. L'utilità dell'ABS è particolarmente evidente sull'asfalto bagnato. Nella sua configurazione tipica, l'ABS non si occupa affatto degli “squilibri di frenata” (ad esempio per una “pastiglia” consumata): fintanto che una ruota non gli risulta bloccata si limita a compiere i suoi cicli di verifica, lasciando agire normalmente il resto del sistema frenante, intervenendo solo in caso di blocco. Poiché le possibilità di blocco si verificano soprattutto quando il pedale del freno è spinto all'improvviso a fondo (tipica frenata di emergenza), sarà solo in quell'occasione che si sentirà il suo intervento: la caratteristica vibrazione (variabile a secondo dei modelli) del pedale del freno, corrispondente alla rapida apertura e chiusura delle valvole di ritorno ed alla conseguente variazione di pressione nel circuito. Spesso i conducenti si spaventano di questo effetto, temendo un guasto, e rilasciano il pedale: è un madornale errore, perché proprio in quel momento l'ABS sta svolgendo il suo lavoro. I principali benefici dell'ABS sono la conservazione della "direzionalità" dello sterzo e la riduzione dello spazio di arresto. Per quanto concerne quest’ultimo punto, si constata una riduzione fino al 43% in caso di fondo stradale bagnato, consumato, leggermente fangoso, del 4% sull’asfalto asciutto. L'ABS ha una soglia minima di intervento, al di sotto della quale non entra in funzione; generalmente è di 6-10 km/h (calcolati sulle altre ruote in movimento). Nelle manovre a bassa velocità l'ABS è quindi automaticamente disattivato. Altri limiti sono inerenti a condizioni dell’asfalto molto avverse (in caso di pietrisco sciolto, sabbia asciutta, ghiaccio o neve), o con pneumatici non conformi (es. se il veicolo monta un ruotino di emergenza).
Sistemi di regolazione della frenata e della stabilitàRientrano in questa categoria tutti i dispositivi meccanici ed elettronici di regolazione della frenata (ASR, BSA, CBC), di solito operanti con l’ABS e della stabilità (EBD). Costituiti da una serie di sensori i cui input, opportunamente interpretati dalla centralina, attivano impediscono il blocco o lo scivolamento delle ruote, assicurano maggiore stabilità, regolano l’efficacia della frenata.
Sistemi anti collisione Possono rilevare la presenza di ostacoli o di altri veicoli in avvicinamento. Tra quelli in fase di sperimentazione, vi sono dispositivi basati su radar montati in testa al veicolo e un’antenna di ricezione del segnale.
Sistemi di rilevazione automatica delle condizioni psico-fisiche dei conducentiI sistemi di rilevazione automatica delle condizioni psico-fisiche dei conducenti, in fase di sperimentazione avanzata, attraverso una fitta rete di sensori applicati nel veicolo, individuano alcuni tratti fisici caratteristici del conducente e sono in grado di rilevarne le alterazioni (sonnolenza, ubriachezza, etc). Altre tipologie di sistemi mirano a definire dei "modelli comportamentali standard", al di fuori dei quali si sospettano condizioni alterate (es. velocità eccessiva o troppo costante, ondeggiamenti dello sterzo, avvicinamenti pericolosi ad altri veicoli o ai bordi della carreggiata, etc.).Con l’avvento degli smartphone e l’esigenza sempre più diffusa di essere sempre connessi e disponibili, sono stati implementati una serie di “gadget” ultratecnologici che comunicano tra loro, raccolgono informazioni via web e le elaborano mettendole a disposizione di chi è alla guida e dei passeggeri. Il tutto con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e confort a bordo, oltre a fornire una serie di informazioni e servizi utili, come ad esempio il meteo, la viabilità, etc. Integrati sempre più con smartphone e tablet questi dispositivi sono in grado di chiamare i soccorsi in caso di emergenza, controllare la vettura da remoto (anche grazie a sensori e telecamere), effettuare autodiagnosi, analizzare biometrie e algoritmi, oltre, più banalmente, ad attivare il navigatore satellitare segnalando traffico, pericoli, autovelox o lavori lungo il percorso. In parole povere permettono di avere a disposizione un vero e proprio assistente personale e sono interconnessi tra loro con tutti i sistemi di sicurezza di bordo, quali la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo, il dispositivo di parcheggio automatico, il mantenimento di corsia e, non ultimo, il rilevamento della stanchezza del conducente.